Equo compenso: più tutele per i professionisti
E’ stata di recente approvata in Commissione Bilancio del Senato la norma sull’equo
compenso per le prestazioni dei professionisti iscritti ad Ordini e
Collegi e riuniti in associazioni. Essa è valida sia per i privati che per la
Pubblica Amministrazione.
Il provvedimento riguarda 4,4 milioni di lavoratori, dagli avvocati
agli infermieri, che potranno finalmente vedersi riconosciuto l’equo compenso,
senza più contratti capestro, prestazioni pagate il minimo possibile, clausole
per attività aggiuntive gratuite.
Il testo originario e i parametri utilizzati
Con il testo in origine si intendevano tutelare i soli avvocati nel
contenzioso con parti considerate forti, quali banche, assicurazioni e grandi
imprese.
Successivamente, il raggio d'azione è stato esteso a tutti gli autonomi.
Per fissare le soglie di remunerazione al di sotto delle quali non è
possibile scendere, si utilizzeranno i parametri giudiziari (usati dai
magistrati per dirimere le controversie) per i professionisti regolamenti. Tali
parametri sono emessi dai ministeri vigilanti degli Ordini. Per le altre
categorie di professionisti andranno invece individuate modalità ad hoc
per determinare gli equi compensi.
Stop al caporalato intellettuale
In Italia le categorie non regolamentate di professionisti contano circa 3
milioni di lavoratori, ai quali si aggiungono i cosiddetti ordinistici, che
sono appunto circa 1,4 milioni. Un provvedimento, dunque, che riguarda
una importante fetta di professionisti italiani e consentirà di sradicare lo
sfruttamento di tanti cervelli che hanno fatto sacrifici e meritano di essere pagati
il giusto per il proprio lavoro. Non a caso, il Ministro della Giustizia
Orlando ha definito il fenomeno come “caporalato intellettuale”.
Il ruolo della P.A. e le critiche
Il coinvolgimento nella norma sull’equo compenso della Pubblica
Amministrazione renderà in un certo qual modo lo Stato garante del
provvedimento, anche se non mancano le critiche di chi lo considera pasticciato
e con possibili problemi di attuazione. Staremo a vedere.
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