giovedì 22 febbraio 2018

Provochi un incidente? Può esserti controllato il cellulare

Più della metà degli incidenti stradali (51%) è causata dalla distrazione, oggi sempre più frequentemente dovuta all’uso del telefono cellulare (27%). Nonostante sia un comportamento vietato, sono ancora una minoranza i guidatori che utilizzano auricolare o vivavoce.
Attenzione all’ultima telefonata
In caso di incidente, la polizia locale può chiedere di controllare quando sia stata effettuata l’ultima chiamata o inviato l’ultimo messaggio. In questo modo, sarà possibile accertare se il guidatore stesse usando il telefonino al momento del sinistro.
Cosa dice la Cassazione
Ma è obbligatorio consegnare il proprio cellulare per consentire tale verifica? In realtà lo è soltanto in caso di feriti gravi, ma una sentenza della Cassazione autorizza le forze dell’ordine a chiedere in ogni caso all’automobilista di acconsentire al controllo.
In caso di rifiuto?
In assenza di feriti gravi, se il guidatore si rifiuta di consegnare il telefonino, i vigili non potranno fare altro che metterlo a verbale.


giovedì 15 febbraio 2018

Vivere in strada non è reato


Una piaga sempre più diffusa nella nostra società è rappresentata dai senza fissa dimora, i cosiddetti clochard, che in molti chiamano ancora barboni.
I numeri sono impressionanti. Secondo dati aggiornati a fine 2014, i senza fissa dimora in Italia sono oltre 50.000, di cui l’85% uomini, il 75% ha meno di 54 anni e quasi il 60% è straniero.
Nonostante si tratti di un fenomeno largamente diffuso, vivere in strada non è di per sé un reato, come ha stabilito la Cassazione.

Il caso di specie
Un quarantenne a Palermo era stato condannato dal locale Tribunale al pagamento di 1.000 euro per non aver rispettato un’ordinanza del Sindaco che vietava di bivaccare ed allestire ripari di fortuna in città.
L'obiettivo era quello di non alterare il decoro urbano e allo stesso tempo non intralciare la pubblica viabilità pedonale. 

La sentenza della Cassazione
Giunta dinanzi ai giudici chiamati ad esprimersi sulla legittimità, la sentenza di condanna è stata annullata perché “il fatto non sussiste”.
Secondo i giudici, infatti, l’uomo "versava in stato di necessità e con l’esigenza di un alloggio", situazione che giustifica il vivere per strada arrangiandosi come possibile, nonostante l’ordinanza comunale vigente.

Le motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto l’ordinanza del sindaco "una disposizione di tenore regolamentare data in via preventiva ad una generalità di soggetti, in assenza di riferimento a situazioni imprevedibili o impreviste". Un senza fissa dimora può quindi non rispettarla, in quanto prevale lo stato di necessità sulle “mere finalità di pubblico interesse”.

martedì 6 febbraio 2018

Caso Amazon, fino a che punto è possibile controllare un lavoratore?

La notizia secondo cui il colosso dell’e-commerce Amazon starebbe pensando ad un braccialetto per guidare i lavoratori nella ricerca dei prodotti da impacchettare e spedire ha destato parecchio scalpore.
In molti hanno infatti pensato che si tratti di un sistema escogitato per controllare i lavoratori, in particolare il tempo impiegato nello svolgere le proprie mansioni.
Amazon = velocità
Uno dei punti di forza di Amazon è rappresentato dalla velocità con la quale la merce, se disponibile, viene spedita. L’azienda si è difesa sostenendo che i dipendenti sono già dotati di palmare e che il braccialetto li renderebbe più liberi nei movimenti, senza che ciò implichi un maggiore controllo.
Il controllo a distanza
In attesa di sviluppi sulla vicenda, vediamo in sintesi cosa prevede la normativa attuale in materia di controllo a distanza del lavoratore, basata sul Jobs Act e sul successivo decreto attuativo.
In caso di computer, tablet e cellulari aziendali, è possibile il controllo a distanza dei devices, senza la necessità di accordo sindacale o autorizzazione ministeriale.
Allo stesso modo, l’azienda può prevedere l’uso di badge o altri strumenti finalizzati a monitorare gli accessi e la presenza su luogo di lavoro.
In caso si vogliano installare impianti audiovisivi e/o altri strumenti da cui derivi anche la possibilità di controllo a distanza dei lavoratori, è necessario l’accordo collettivo con la RSU o RSA aziendale, in mancanza del quale serve l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro.
Finalità delle informazioni raccolte
Le informazioni raccolte sono utilizzabili a tutti i fini connessi al rapporto di lavoro.
Inoltre, il lavoratore deve essere adeguatamente e preventivamente informato sulle modalità d’uso degli strumenti e su come saranno effettuati i controlli, sempre nel rispetto delle norme sulla privacy.