lunedì 11 maggio 2015

La fine dei paradisi fiscali

A seguito delle intese stipulate in sede OCSE, molti Paesi si stanno progressivamente allineando alle regole internazionali sullo scambio dei dati in materia di cooperazione amministrativa. Anche molti Stati precedentemente inseriti nella c.d. "Black List" hanno cominciato ad allinearsi agli standard internazionali di trasparenza.

Che cosa prevede l’accordo stipulato tra l’Italia e la Svizzera?
Il recente accordo stipulato con la Confederazione Elvetica concerne una modifica del Trattato tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizioni e rivede l'articolo sullo scambio di informazioni adeguandolo agli standard Ocse. Si tratta quindi dell'ultima occasione per il cittadino che voglia mettersi in regola di regolarizzare la propria posizione con il fisco italiano senza incorrere in sanzioni penali per reati fiscali.
La legge sulla Voluntary Disclosure prevede, infatti, che questo accordo sia il presupposto per poter beneficiare di una consistente riduzione delle sanzioni e dei medesimi termini di accertamento previsti per i Paesi che rientrano nella White List dell'Amministrazione Finanziaria.
La conseguenza più importante dell'accordo con la Svizzera è, dunque, quella di consentire all'Agenzia delle Entrate italiana di richiedere informazioni finanziarie relative ai propri contribuenti che detengano attività non dichiarate nella Confederazione Elvetica, decretando di fatto la fine del segreto bancario svizzero.

giovedì 7 maggio 2015

Autoriciclaggio

E’ stato introdotto nel nostro ordinamento con la Legge 15/12/2014 n. 186 il nuovo art. 648 ter-1 c.p. che punisce le condotte di auto riciclaggio commesse a partire dal 1° gennaio 2015. In reato sanziona il riciclaggio di denaro di provenienza illecita, compiuto dalla stessa persona che ha ottenuto tale denaro in maniera illecita.

In cosa consiste l’autoriclaggio?
L’autoriciclaggio consiste nell’attività di occultamento dei proventi derivanti da crimini propri; si riscontra soprattutto a seguito di particolari reati, come ad esempio: l’evasione fiscale, la corruzione e l’appropriazione di beni sociali.

lunedì 4 maggio 2015

Voluntary Disclosure

A fine 2014 lo Stato italiano ha varato la legge sulla c.d. "Voluntary Disclosure" che permette ai contribuenti che detengono capitali, immobili e partecipazioni societarie all'estero di autodenunciarsi, sanando la propria posizione, con la possibilità di definire con il Fisco le sanzioni senza alcun risvolto di carattere penale.
Il nostro studio legale garantisce assistenza per coloro che detengono capitali all'estero. In particolare possiamo valutare l'opportunità di aderire alla "Voluntary Disclosure" facendo rientrare i capitali o mantendoli all'estero.

Cosa si può regolarizzare con la Voluntary Disclosure?
Tutti gli investimenti e le attività di natura finanziaria costituiti o detenuti all'estero, anche indirettamente o per interposta persona: conti correnti, polizze assicurative, trust, fondi comuni, depositi di metalli preziosi, immobili, partecipazioni, imbarcazioni, navi da diporto o altri beni mobili.
E' possibile anche regolarizzare gli attivi localizzati in Italia (c.d. voluntary interna). Tale procedura è cumulabile con quella relativa alla detenzione di capitali esteri.