A seguito
delle intese stipulate in sede OCSE, molti Paesi si stanno progressivamente
allineando alle regole internazionali sullo scambio dei dati in materia di
cooperazione amministrativa. Anche molti Stati precedentemente inseriti nella
c.d. "Black List" hanno cominciato ad allinearsi agli
standard internazionali di trasparenza.
Che cosa prevede l’accordo stipulato tra
l’Italia e la Svizzera?
Il recente accordo stipulato con la
Confederazione Elvetica concerne una modifica del Trattato tra Italia e
Svizzera sulle doppie imposizioni e rivede l'articolo sullo scambio di
informazioni adeguandolo agli standard Ocse. Si tratta quindi dell'ultima
occasione per il cittadino che voglia mettersi in regola di regolarizzare la
propria posizione con il fisco italiano senza incorrere in sanzioni penali per
reati fiscali.
La legge sulla Voluntary Disclosure
prevede, infatti, che questo accordo sia il presupposto per poter beneficiare
di una consistente riduzione delle sanzioni e dei medesimi termini di accertamento
previsti per i Paesi che rientrano nella White List dell'Amministrazione
Finanziaria.
La conseguenza più importante
dell'accordo con la Svizzera è, dunque, quella di consentire all'Agenzia delle
Entrate italiana di richiedere informazioni finanziarie relative ai propri
contribuenti che detengano attività non dichiarate nella Confederazione Elvetica,
decretando di fatto la fine del segreto bancario svizzero.