A fine 2014 lo Stato italiano ha varato la legge sulla c.d. "Voluntary Disclosure" che permette ai contribuenti
che detengono capitali, immobili e partecipazioni societarie all'estero di autodenunciarsi, sanando la propria
posizione, con la possibilità di definire con il Fisco le sanzioni senza alcun
risvolto di carattere penale.
Il nostro studio legale garantisce assistenza per coloro che detengono
capitali all'estero. In particolare possiamo valutare l'opportunità di aderire
alla "Voluntary Disclosure" facendo rientrare i capitali o mantendoli
all'estero.
Cosa
si può regolarizzare con la Voluntary Disclosure?
Tutti gli
investimenti e le attività di natura finanziaria costituiti o detenuti
all'estero, anche indirettamente o per interposta persona: conti correnti,
polizze assicurative, trust, fondi comuni, depositi di metalli preziosi,
immobili, partecipazioni, imbarcazioni, navi da diporto o altri beni mobili.
E' possibile anche
regolarizzare gli attivi localizzati in Italia (c.d. voluntary interna). Tale
procedura è cumulabile con quella relativa alla detenzione di capitali esteri.
Quali
sono gli anni accertabili dal Fisco?
Il contribuente che
decide di aderire alla Voluntary Disclosure deve produrre tutti i documenti e
fornire ogni informazione utile per la ricostruzione degli imponibili
retroagendo sino al 2010 per le dichiarazioni ordinarie, al 2009 se c'è omessa
dichiarazione e sino al 2004 in presenza di violazioni penali.
In caso di patrimoni
detenuti in paesi Black List gli anni da regolarizzare sono raddoppiati
risalendo rispettivamente sino al 2006 ed al 2004.
Quali sono i benefici dell’adesione
alla Voluntary Disclosure?
Aderendo alla procedura di
collaborazione volontaria, il contribuente potrà definire ogni pendenza con il
Fisco, avvalendosi di sanzioni amministrative ridotte e usufruendo
dell'esclusione delle sanzioni penali per i reati tributari quali la
dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per
operazioni inesistenti, la dichiarazione infedele, l'omessa dichiarazione
nonchè per i reati di riciclaggio ed autoriciclaggio.
Quali sono i documenti necessari?
Al fine di valutare l'opportunità di
aderire alla Voluntary Disclosure è necessario analizzare la documentazione
relativa al trasferimento o alla costituzione dei fondi esteri, dall'anno delle
formazione della provvista estera nonchè la documentazione relativa
all'evoluzione degli stessi (estratto conto annuale, atti relativi ad immobili,
investimenti) così da riscostruire i proventi generati e definire il costo
complessivo della procedura di collaborazione volontaria.
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