Un malcostume purtroppo tipico del nostro Paese è rappresentato dalle case
occupate abusivamente. Case abbandonate, spesso di proprietà statale, ma
anche molte case private abitate, magari lasciate incustodite per pochi giorni
o addirittura poche ore.
Una sentenza destinata a fare giurisprudenza
Il Tribunale Civile di Roma ha emesso una sentenza rivoluzionaria,
per quanto di primo grado. Il Ministero dell’Interno è stato infatti condannato
a risarcire con 7 milioni di euro i proprietari di un palazzo occupato a
Roma. Motivo? Non aver provveduto a sgomberare lo stabile restituendone la
disponibilità al legittimo proprietario.
Le motivazioni della sentenza
I giudici hanno ritenuto prevalente l’interesse del singolo, che le
forze di polizia, dipendenti appunto dal Ministero dell’Interno, sono vincolate
a far rispettare nell’ambito della loro attività di tutela dell'ordine
pubblico, della pubblica sicurezza e del rispetto delle leggi, ed in
particolare nella tutela della legalità.
Il caso di specie
Il Tribunale ha dato ragione ad una società proprietaria di un edificio occupato
dal 2013 da 350 persone, mai sgomberato nonostante il decreto di
sequestro preventivo risalente all’agosto del 2014.
La difesa del Ministero
Il Ministero dell’Interno ha annunciato che presenterà ricorso, sostenendo
che gli sgomberi non sono stati eseguiti perché il Comune di Roma non era stato
in grado trovare soluzioni abitative temporanee per i casi più gravi.
Inoltre, il Ministero si appella a nuove disposizioni che delegano ai
prefetti la pianificazione degli interventi e coinvolgono i sindaci
nella mappatura delle situazioni a rischio e nella individuazione di soluzioni
alternative per fare fronte all'emergenza abitativa.
Staremo a vedere cosa stabilirà la sentenza d’appello.