Rottamazione cartelle, possibile fino a quelle di settembre 2017 e con
termine prorogato
Buone notizie per i contribuenti che abbiano ricevuto una cartella
esattoriale riferita agli anni dal 2000 al terzo trimestre 2017. Anch’esse
infatti potranno essere oggetto di rottamazione, con istanza possibile
entro il 15 maggio 2018. La precedente scadenza era fissata al 31 dicembre
2017.
Lo ha stabilito un emendamento al decreto fiscale approvato di
recente in Commissione Bilancio.
La proroga dei termini per la richiesta di rottamazione
I termini per presentare la richiesta sono stati necessariamente prorogati
considerata il nuovo lasso di tempo molto ampio, appunto dal 2000 al
settembre 2017, e l’obbligo di prevedere nuovi adempimenti per chi volesse
aderire.
L’Agenzia della Riscossione (ex Equitalia) verificherà le caratteristiche
del carico fiscale per cui è stata fatta richiesta e prenderà contatti con il
debitore, come da prassi.
Cosa succede se si ha già ha in rottamazione una cartella?
Il contribuente che voglia usufruire di questa nuova opportunità, avendo
già una cartella in rateizzazione, con piani di dilazione in essere alla
data del 24 ottobre 2016, dovrà innanzitutto sanare completamente tale
posizione.
Riceverà quindi entro il 30 giugno 2018 la comunicazione con gli importi
delle rate scadute nel 2016 e non ancora pagate. A quel punto, entro il 31
luglio dovrà versare il dovuto, dopodiché potrà iniziare il processo per
la rottamazione della parte residua.
In questo caso, è evidente che i tempi si allunghino: entro il 30 settembre
l’Agenzia della Riscossione comunicherà gli importi di tre rate relative alla nuova
rottamazione, da saldare a ottobre 2018, novembre 2018 (pagando l’80% del
debito) e infine a febbraio 2019, con applicati soltanto i normali interessi
legali del 4,5%, senza ovviamente sanzioni o interessi di mora.
Cosa succede se non si ha già ha in rottamazione una cartella?
Se il contribuente debitore aderisce a questa nuova opportunità per
una cartella non interessata da rateizzazione, le scadenze cambiano.
L'Agenzia della riscossione comunicherà gli importi da pagare entro il
30 giugno 2018 e le rate saranno cinque: luglio, settembre, ottobre e
novembre 2018 (tali da coprire complessivamente l'80% del debito) e febbraio
2019. In questo caso, sulla rata di luglio, che può essere anche rata unica
a saldo, non si applicheranno gli interessi legali, mentre sulle successive
quattro sì.
Ad essere compresi nell'operazione sono anche i
contribuenti esclusi dalla prima edizione perché non in regola con le rate
di piani precedenti.
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