venerdì 8 giugno 2018

Infedeltà sul web: basta l’intenzione


Si passa sempre più tempo sul web, senza pensare che ogni azione compiuta in rete potrebbe essere la causa, anche a distanza di tempo, di conseguenze imprevedibili.
Attenzione ai siti di incontri
Una recente sentenza della Cassazione ha sancito come la semplice navigazione su siti di incontri possa essere equiparata alla violazione dell’obbligo di fedeltà, se scoperta e non perdonata dall’altro coniuge.
Si tratta infatti di una "circostanza oggettivamente idonea a provocare l'insorgere della crisi matrimoniale all'origine della separazione". La donna o l’uomo che abbandoni il tetto coniugale dopo tale scoperta è dunque giustificata/o a farlo.
Il caso di specie
La sentenza della Suprema Corte ha riguardato il ricorso di un uomo che voleva addebitare la causa della separazione alla moglie per violazione dell'obbligo di coabitazione dopo che la donna aveva scoperto le sue ricerche sul web di incontri femminili. L'uomo chiedeva anche la revoca dell'obbligo di mantenimento, pari a 600 euro al mese.
Virtuale equivale a reale
Ricorso respinto: per i giudici della Cassazione, la mera ricerca di incontri online equivale all'infedeltà, a prescindere da che siano stati seguiti da incontri reali, specificando che si tratta di una "circostanza oggettivamente idonea a compromettere la fiducia tra i coniugi".

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