lunedì 19 marzo 2018

Svelare il tradimento di una donna sposata equivale a diffamazione


Attenzione a raccontare i dettagli di una relazione extraconiugale. Anche se tutto corrisponde al vero, la persona coinvolta potrebbe denunciarvi e avere ragione.
Una recente sentenza della Cassazione (7856/2018) in materia ha fatto molto discutere: secondo i giudici, svelare il tradimento di una donna sposata costituisce implicitamente reato di diffamazione.
Il caso di specie
Una donna, venuta a conoscenza del pettegolezzo diffusosi nella sua comunità, a seguito dei racconti dell’ex amante, ha denunciato l’uomo, chiedendo un risarcimento danni per aver leso la sua immagine come donna e madre.
Nonostante l’uomo avesse le prove video della realtà dei fatti divulgata a terzi, la Cassazione ha ritenuto vi fossero gli estremi per configurare il reato di diffamazione, dando così ragione alla donna.
Le motivazioni della sentenza
Si tratta di una sentenza storica, destinata a fare giurisprudenza, in quanto il racconto di una realtà comprovata diventa la causa di una condanna, già espressa in primo e secondo grado.
Aver reso pubblica la relazione è stato valutato come atto “intrinsecamente offensivo” della reputazione, in quanto contrario ai “canoni etici condivisi dalla generalità e al dovere di fedeltà derivante dal matrimonio”.
Se il tradimento è qualcosa di deplorevole e contrario ai valori collettivi, raccontarlo equivale a diffamazione.

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